Ottenere risultati di tensione affidabili con una mesh Abaqus ben progettata è fondamentale per prendere decisioni ingegneristiche accurate, garantire la sicurezza strutturale e ottimizzare le prestazioni dei progetti.
Nel caso di Abaqus, la precisione non dipende solo dalla costruzione del modello e dall’esecuzione della simulazione: è la qualità della modellazione e la corretta configurazione dell’analisi a fare la differenza. In questo caso, la mesh Abaqus gioca un ruolo fondamentale. Una discretizzazione ben progettata, con un’adeguata scelta degli elementi e del livello di raffinamento, consente di ottenere risultati precisi senza compromettere l’efficienza computazionale.
Per questo, una corretta gestione della mesh è una competenza chiave per chi desidera ottenere simulazioni FEM affidabili e scalabili.
In questo articolo analizzeremo le tecniche fondamentali di meshatura per migliorare l’affidabilità e la precisione dei risultati di tensione nelle simulazioni condotte con il software Abaqus.
Mesh Abaqus accurata: scelta del tipo di elemento
La scelta del tipo di elemento è il primo passo nella generazione della mesh in Abaqus. È meglio utilizzare elementi solidi, shell, beam oppure una combinazione di questi?
Se l’obiettivo è ottenere la massima accuratezza, si potrebbe essere tentati di optare esclusivamente per elementi solidi. In fin dei conti, viviamo in un mondo tridimensionale: perché non rappresentare il modello nel modo più fedele possibile, evitando semplificazioni?
In realtà, diversi studi e validazioni dimostrano che elementi shell o beam, se selezionati correttamente, possono offrire risultati estremamente accurati, riducendo significativamente i tempi di calcolo e il consumo di risorse computazionali.
Ecco alcune linee guida generali:
- meshatura con elementi shell: indicata per corpi sottili a spessore uniforme, come lamiere, involucri o componenti in lamiera stampata;
- meshatura con elementi beam: perfetta per travi, tubolari e capriate, soprattutto quando la lunghezza del componente è almeno dieci volte superiore al diametro della sezione trasversale.
Caso di studio: beam a sbalzo con carico distribuito
Per illustrare quanto detto, consideriamo un semplice esempio: un beam a sbalzo lungo 1,5 m, con sezione quadrata 0,05 m x 0,05 m, soggetta a un carico uniforme di 200 N/m.
Formula della deflessione massima:
Deflessione massima (δ) = (qL⁴) / (8EI)
Dove:
- q = carico applicato = 200 N/m
- L = lunghezza del beam = 1,5 m
- E = modulo di elasticità = 50 GPa
- I = momento d’inerzia = (1/12)·b⁴ = (1/12)·(0,05)⁴ = 5,208333 × 10⁻⁷ m⁴
Calcolo della deflessione:
δ = (200 × 1,5⁴) / (8 × 50×10⁹ × 5,208333×10⁻⁷)
= 0,004860 m
= 4,860 mm
I calcoli ci dicono che la deflessione massima è di 4,860 mm (valore teorico di riferimento).
Se andiamo a modellare lo stesso beam in Abaqus utilizzando elementi solidi, ecco i risultati ottenuti al variare della dimensione della mesh:
Figura 1: Tabella dei risultati utilizzando elementi solidi
Successivamente, applicando la stessa analisi con elementi beam, possiamo confrontare l’accuratezza dei risultati in rapporto alle risorse computazionali richieste:
Figura 2: Tabella dei risultati utilizzando elementi beam
I risultati ottenuti evidenziano come, anche con un numero inferiore di elementi, la simulazione condotta con elementi beam in Abaqus sia in grado di restituire valori di deflessione molto vicini a quelli teorici. Questo dimostra quanto sia importante scegliere il tipo di elemento più adatto alla geometria e al contesto strutturale dell’analisi che si vuole condurre.
Abaqus si distingue per la sua capacità di gestire in modo avanzato queste scelte, offrendo un controllo preciso sulla qualità della mesh, la selezione degli elementi, i criteri di convergenza e le impostazioni del solver. Tuttavia, per ottenere simulazioni realmente efficaci, non basta affidarsi agli automatismi del software: è necessario comprendere a fondo il comportamento strutturale del componente, validare i risultati teorici e adottare una strategia di modellazione consapevole.
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